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Tribunale amministrativo regionale della Liguria, sentenza dell’11 dicembre 2012 n. 1833

L’indennità di accompagnamento per minori invalidi per la frequenza di centri ambulatoriali per l’assistenza e la riabilitazione, ovvero di scuole o centri fi formazione per il reinserimento sociale è prestazione di carattere assistenzale che spetta anche ai minori stranieri, anche se privi di un permesso di soggiorno di lungo periodo (legge 21 novembre 1988, n. 508). Il tribunale richiama la decisione della Corte Costituzionale che dichiarò illegittimo l’articolo 80 comma 19 della legge 388/2000 nella parte in cui subordina il requisito della carta di soggiorno la concesisone ai minori stranieri regolarmente soggiornanti la concessione dell’indennità di frequenza suddetta (sentenza della Corte Costituzionale del 16 dicembre 2011 n. 32).  

2012-12-16T16:28:44+01:0016 Dicembre 2012|Giurisprudenza italiana|

Corte Costituzionale, sentenza del 16 dicembre 2011 n. 329

E’ incostituzionale l’art. 80, comma 19, della legge 23 dicembre 2000, n. 388 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato – legge finanziaria 2001), nella parte in cui subordina al requisito della titolarità della carta di soggiorno la concessione ai minori extracomunitari legalmente soggiornanti nel territorio dello Stato della indennità di frequenza di cui all’art. 1 della legge 11 ottobre 1990, n. 289 (Modifiche alla disciplina delle indennità di accompagnamento di cui alla legge 21 novembre 1988, n. 508, recante norme integrative in materia di assistenza economica agli invalidi civili, ai ciechi civili ed ai sordomuti e istituzione di un’indennità di frequenza per i minori invalidi).

2012-12-16T16:26:46+01:0016 Dicembre 2012|Giurisprudenza italiana|

Tutela, diritti e protezione dei minori: master dell’università di Ferrara

Segnaliamo l’iniziativa di formazione dell’Università di Ferrara in materia di protezione dei minori nel contesto familiare e al di fuori di esso. Si può frequentare il ciclo completo di lezioni ed ottenere il Master di I livello. Oppure si può partecipare a uno o più moduli, iscrivendosi entro la data di ciascuno (costo € 200), ottenendo crediti formativi riconosciuti per avvocati e assistenti sociali. Maggiori informazion sul sito internet dell’Università di Ferrara.   PROGRAMMA:   25 marzo 2013 per l’iscrizione ai moduli: “Diritto minorile” “interventi di sostegno terapeutico al minore e alla famiglia maltrattante” “Teatro sociale come strumento educativo” “Tutela e protezione della soggettività di genere”   18 maggio 2013 per l’iscrizione ai moduli: “Le seconde generazioni: rappresentazioni e pratiche di vita quotidiana di gruppi di minori di origine straniera” “Diritti evolutivi dei minori in una prospettiva relazionale” “Famiglie e comunità per minori: funzioni genitoriali e processi di crescita”   23 agosto 2013 per l’iscrizione ai moduli: “Gli interventi educativi a sostegno della genitorialità” “La tutela dei diritti delle nuove famiglie” “Responsabilità e tutela del Giudice Onorario Minorile” “La valutazione dei contesti familiari disfunzionali” “Normativa internazionale sulla tutela dei minori” “La valutazione delle interazioni precoci genitori/figli” “L’intervento educativo con le famiglie per prevenire l’allonta-namento dei figli”   12 ottobre 2013 per l’iscrizione ai moduli: “La tutela del minore nel conflitto familiare: aspetti psicodina-mici” “L’intervento di polizia nei casi di maltrattamento e abuso” “L’ascolto del minore” “La consulenza tecnica alla magistratura”   Data: 27 novembre 2012  

2012-12-13T10:31:11+01:0013 Dicembre 2012|News|

Corte Costituzionale, ordinanza del 21 luglio 2011 n. 222

L’applicazione di nuove norme in materia di rilascio del permesso alla maggiore età ai minori non accompagnati che compiano la maggiore età dopo un congruo lasso di tempo per aver maturato i nuovi requisiti (art. 32 del testo Unico sull’Immigrazione, commi 1bis e ter, come modficato dalla legge n. 94/2009). In particolare, la normativa che ha introdotto il requisito di avere frequentato un percorso biennale di integrazione sociale è stata giudicata applicabile solo ai ragazzi che compiano la maggiore età almeno due anni dopo l’8 agosto 2009, data di entrata in vigore della modifica legislativa, in modo da consentire agli stessi di partecipare al progetto biennale.  

2012-12-12T11:23:25+01:0012 Dicembre 2012|Giurisprudenza italiana|

Indagine su affidamenti familiari e collocamenti in comunità

Presentata il 22 novembre 2012 la ricerca condotta dall’Istituto degli Innocenti per il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali “Bambine e bambini temporaneamente fuori dalla famiglia di origine - Affidamenti familiari e collocamenti in comunità”. L’indagine mostra che sono circa 30 mila i bambini e ragazzi di minore età che al 31 dicembre 2010 si trovavano fuori dalla famiglia di origine, ospitati da famiglie affidatarie o da strutture di accoglienza per almeno cinque giorni a settimana. In termini assoluti circa un bambino ogni mille famiglie. Eppure l’Italia è uno dei paesi in cui l’incidenza degli allontanamenti è più bassa. In Germania, Francia e Regno Unito, ad esempio, risulta più che doppia. Rispetto al 1998, gli affidi e l’accoglienza in strutture sono andati aumentando, pur mantenendo un trend stabile negli ultimi anni. Cresce l’affidamento familiare ma non a discapito del collocamento in comunità, che resta sostanzialmente invariato a causa della maggiore presenza di minori stranieri. Nel 37% dei casi il motivo dell’accoglienza è dovuto all’inadeguatezza familiare, legata principalmente alle condizioni di povertà in cui versa la famiglia di origine. Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Social Scarica la sintesi (pulsante rosso a destra) Sull'argomento, vedi anche: Linee d'indirizzo per l'affidamento familiar    

2012-12-12T10:41:39+01:0012 Dicembre 2012|News|

Linee d’indirizzo per l’affidamento familiare

Questo nuovo documento contiene raccomandazioni tecnico-politiche finalizzate a promuovere e sostenere l’affidamento come modalità di tutela e protezione del bambino. Le Linee di indirizzo si inseriscono nel progetto nazionale “Un percorso nell’affido”, attivato nel 2008 dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in collaborazione con il Coordinamento Nazionale Servizi Affido, il Dipartimento per le Politiche della famiglia, la Conferenza delle Regioni e Province autonome, l’UPI, l’ANCI e il Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza. Obiettivo prioritario del progetto è stimolare l’apertura delle famiglie e della comunità all’affidamento familiare, consolidando o costituendo servizi di supporto in grado di sostenere le famiglie ed i bambini durante l’esperienza. In riferimento alla linee di indirizzo, approvate con un accordo in Conferenza Unificata fra Stato Regioni e Comuni, il Sottosegretario Guerra ha evidenziato la portata storica di quella che - a seguito della riforma del Titolo V della Costituzione che ha affidato alle regioni la competenza esclusiva nelle materie proprie delle politiche sociali - può diventare una via per l’interpretazione futura del ruolo dell’Amministrazione centrale nella regia del nostro sistema dei servizi sociali.   Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Social Data: 22 novembre 2012 Scarica il documento (pulsante rosso a destra)   Sull’argomento, vedi anche: Indagine su affidamenti e collocamenti in comunità 201  

2012-12-12T10:40:13+01:0012 Dicembre 2012|News|

Corte di cassazione – Sezione I civile – sentenza del 3 dicembre 2012 n. 21591

La conflittualità tra i genitori non può di per sé giustificare l'affidamento esclusivo dei figli a uno dei coniugi. La Corte di Cassazione ha precisato che l'affido condiviso è maggiormente idoneo a riequilibrare la condizione del ruolo genitoriale in favore dell’interesse dei figli. Nel caso concreto, il rapporto difficile del padre con i figli è stato addebitato almeno in parte alla mancanza di cooperazione tra i genitori e alla loro scelta di non volersi avvalere di interventi esterni di sostegno quali quelli forniti dai servizi sociali.  

2012-12-12T10:08:38+01:0012 Dicembre 2012|Giurisprudenza italiana|
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