Modulo 4

Strumenti internazionali per la tutela dei diritti del minore

Gli strumenti internazionali per la tutela dei diritti del minore

 

Introduzione

Questo modulo tratta degli strumenti di diritto internazionale cui è possibile fare riferimento per un’effettiva tutela dei diritti dei minori.

Risultati formativi

Al termine di questo modulo sarete in grado di:

  • avere chiarezza circa i differenti strumenti internazionali a disposizione a tutela degli interessi dei minori;
  • essere in grado, di volta in volta, di scegliere in maniera consapevole tra i vari istituti previsti a livello internazionale.

Perchè i diritti abbiano un senso, é necessario che i relativi titolari abbiano accesso a un sistema giuridico che protegga i loro diritti e che offra un ricorso a fronte della violazione degli stessi. Anche a tutela dei diritti fondamentali dei minori, oltre agli istituti previsti dal nostro diritto interno, esistono gli strumenti di diritto internazionale.

Nello specifico, ad oggi, sono stati istituiti otto Comitati dagli Stati per vigilare circa l’applicazione dei trattati dell’ONU sui diritti dell’uomo. Si tratta del Comitato dei diritti dell’uomo (CCPR),  del Comitato dei diritti economici, sociali e culturali, del Comitato contro la tortura (CAT) + Sottocomitato per la prevenzione della tortura (SPT), del Comitato per l’eliminazione della discriminazione razziale (CERD), del Comitato per l’eliminazione della discriminazione contro le donne  (CEDAW), del Comitato dei Diritti del fanciullo (CRC), del Comitato dei lavoratori migranti (CMW), del Comitato dei diritti delle persone disabili (CRPD). Ciascuno di questi Comitati sorveglia circa l’applicazione di una determinata Convenzione/Patto. I meccanismi di controllo previsti a tutela dei relativi diritti sono i rapporti, le comunicazione emanate dagli Stati, le comunicazioni emanate dai privati, le ispezioni, le indagini, la procedura di allerta rapida, le procedure speciali.

Un riferimento fondamentale sono le già citate Linee Guida del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa per una giustizia a misura di minore emesse a novembre 2010, che pur non avendo un efficacia vincolante nei confronti degli Stati, hanno un forte valore di indirizzo vista l’autorevolezza dell’organo che le ha prodotte.

Inoltre è importante fare riferimento al Terzo Protocollo opzionale alla CRC, ratificato dall’Italia con la legge 199/2015, riguardante le procedure di reclamo. Nello specifico, il Terzo Protocollo consente direttamente a un individuo, anche minorenne, o a gruppi di individui, dopo l’esaurimento delle vie interne, di sollevare reclami dinanzi al Comitato sui Diritti dell’Infanzia relativi a specifiche violazioni dei propri diritti sanciti dalla Convenzione e dagli altri due suoi Protocolli opzionali. Sono inoltre previsti reclami inter-statali e procedure d’inchiesta per gravi o sistematiche violazioni dei diritti enunciati nella Convenzioni e nei Protocolli opzionali.

Di seguito uno specifico approfondimento da parte di un avvocato specializzato in materia circa i ricorsi dinanzi alla CEDU riguardanti casi in cui sono stati coinvolti diritti di minori.

QUANDO VALE LA PENA PORTARE IL PROPRIO CASO DAVANTI ALLA CEDU

“Al di là delle considerazione tecniche ci sono anche delle considerazioni etiche, umane e di giustizia. Quando vale la pena di portare il proprio caso davanti ai giudici della corte europea… se alla fine tu rimani con un senso di ingiustizia rispetto a quello che è successo alla persona assistita…” Giulia Perin

“La corte, come dice la stessa corte, è vittima del suo successo… anche se negli ultimi anni la corte ha cercato di standardizzare le procedure e secondo me è diventato più facile… esiste il formulario della corte. Si deve accedere al sito della corte e si trova un formulario che va riempito…” Giulia Perin

Segue una panoramica circa tutti i principali strumenti previsti dal diritto internazionale e in particolare sui meccanismi di controllo del Consiglio d’Europa, nonché dei meccanismi di controllo dei trattati ONU.

Inoltre un approfondimento specifico sul tema dei ricorsi alla CEDU, considerando questioni quali la legittimazione ad agire di soggetti minori di età (per il tramite dei loro genitori o legali rappresentanti o in proprio, ove abbiano raggiunto un’età sufficientemente matura), il potenziale conflitto di interessi con il genitore, l’ipotesi in cui manca un soggetto formalmente legittimato ad agire e il minore non abbia raggiunto maturità sufficiente per assumere autonome determinazioni, i principali riferimenti normativi alla base dei ricorsi in cui sono coinvolti diritti dei minori (Articolo 8 CEDU, l’Articolo 2 del Protocollo n. 1, l’Articolo 5 del Protocollo n. 7).

Materiale di approfondimento

  • Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali o CEDU, Roma 1950
  • III Protocollo opzionale alla Convenzione sui diritti del fanciullo che stabilisce una procedura di presentazione di comunicazioni, adottato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 19 dicembre 2011

Le slides che seguono sono state presentate da Benoit Van Keirsbilck, Presidente di Defence for Children International e dall.avv. Giulia Borgna nel corso degli incontri formativi tenuti presso il Consiglio Naizonale Forense all’interno del progetto T.A.L.E.

Esercizio:

Al fine di verificare la propria padronanza della materia, l’avvocato potrà proceder ad analizzare alcuni casi di recente trattati e sulla base dei differenti strumenti illustrati comprendere quale possa essere considerato il più adatto:

Ricorsi individuali
Vantaggi Svantaggi
Reclami collettivi
Vantaggi Svantaggi
Report
Vantaggi Svantaggi
Ispezioni
Vantaggi Svantaggi
Visite di esperti
Vantaggi Svantaggi
Procedure speciali
Vantaggi Svantaggi

Con il supporto del Rights, Equality and Citizenship
(REC) Programme of the European Union

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