Condivisione, apprendimento e salute. Questi i pilastri che la Suprema Corte di Cassazione (Sezioni Unite n. 20504/2019) ha di recente riconosciuto come i fondamentali su cui dovrebbe fondarsi il servizio di refezione scolastica.

Il “tempo mensa” è stato riconosciuto come “tempo scuola”, in quanto considerato un importante “momento di socializzazione e condivisione in condizioni di uguaglianza nell’ambito di un progetto formativo comune”. Difatti, la nozione di istruzione non coincide con la sola attività di insegnamento, ma comprende anche il momento della formazione che si realizza mediante lo svolgimento di attività didattiche ed educative, tra le quali rientra l’erogazione del pasto.

Tuttavia oggi la mensa scolastica è ancora un servizio a domanda individuale mentre dovrebbe essere riconosciuta come un servizio essenziale e inserita tra i livelli essenziali delle prestazioni (LEP). Pur trattandosi di un servizio che riguarda l’intera comunità, dai bambini, famiglie, scuola, al tessuto economico e produttivo locale, istituzioni e territorio, la refezione scolastica è oggi in crisi, sia in termini di mancanza di offerta e risorse che possano garantire l’accessibilità, che di qualità.

Garantire un servizio di refezione sostenibile significa anche garantire il pieno godimento del diritto allo studio. Il recente aumento del tasso di dispersione scolastica (dal 13,8% del 2016 al 14,5% del 2018) ci dà l’occasione di sottolineare la relazione che esiste tra questo e la mensa scolastica: dalle rilevazioni effettuate, la dispersione scolastica risulta essere più diffusa proprio nei territori dove il tempo pieno e la mensa sono carenti.

Per queste ragioni, in occasione dell’inizio dell’anno scolastico e della Giornata mondiale dell’alimentazione che si celebra il 16 ottobre, Save the Children si è unita al monito avanzato nei confronti dei Ministri competenti da parte di esperti internazionali e associazioni (Cittadinanzattiva, Food Insider, Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Slow Food).

Si ritiene infatti necessaria una riforma legislativa a livello centrale, che riconosca la mensa buona, sana e sostenibile come diritto e che predisponga risorse, strutture e supporto in maniera tale da non pesare esclusivamente sulle realità locali e garantire eguaglianza di trattamento in tutto il Paese.

Dieci sono i punti condivisi che si ritiene opportuno tenere in debita considerazione per garantire una mensa scolastica sostenibile. Questi i concetti chiave in grado di rendere la mensa caposaldo del processo educativo delle nuove generazioni:

  1. Diritto: la mensa come servizio pubblico essenziale che consenta il pieno godimento del diritto allo studio e diritto alla salute.
  2. Accessibilità: la mensa come servizio inclusivo che garantisca l’accesso in termini di offerta di tempo pieno e gratuità.
  3. Risorse: investire sulla mensa per renderla uno strumento di food policy con il quale sviluppare politiche sociali ed economiche.
  4. Educazione: la mensa come strumento di educazione che insegni a bambini e famiglie come nutrirsi con cibo sano.
  5. Nutrimento: la mensa come luogo per alimentarsi con cibo sano, equilibrato e nutriente in grado di tutelare il diritto alla salute.
  6. Sostenibilità ambientale e sociale: la mensa come servizio che tuteli l’impatto di tutta la filiera sull’ambiente e uno strumento di equità sociale.
  7. Gusto: la mensa come strumento che consenta di recuperare il gusto del pasto, evitandone l’industrializzazione e rivalorizzando le cucine scolastiche
  8. Fiducia e Partecipazione: la mensa come strumento partecipativo, che coinvolga bambini e famiglie in un’ottica di qualità del servizio.
  9. Comunità: la mensa in quanto comunità di dialogo tra bambini, famiglie, scuola e territorio per creare benessere e sviluppo.
  10. Educazione e Formazione: la mensa come servizio che garantisca iniziative di educazione alimentare in un’ottica di salute, consumo critico e intercultura.

Per maggiori informazioni consulta il decalogo qui

Si veda anche:

Una mensa giusta e di qualità

(Non) Tutti a mensa

Mense e spreco alimentare, in Il tempo dei bambini – Atlante dell’Infanzia a rischio 2019, pp. 65-73