All’interno dell’evento IMPOSSIBILE, uno spazio di confronto tra esperti e professionisti per discutere della necessità di dati accessibili, aggiornati, comparabili e declinati a livello territoriale al fine di garantire efficaci politiche pubbliche per l’infanzia e l’adolescenza.

È davvero impossibile costruire una Alleanza per la ricerca sull’infanzia e l’adolescenza, che avvalendosi delle eccellenze del Paese, ponga le fondamenta per colmare i divari territoriali, sociali e di genere – nel mondo e in Italia – alla base di povertà e sfruttamento dei minorenni, rimettendo al centro delle politiche pubbliche le bambine e i bambini?

A partire da questa domanda, un confronto tra esperti sul tema dei dati e della ricerca “impossibile”, all’interno della prima giornata dell’evento IMPOSSIBILE 2022 – Costruire il futuro di bambine, bambini e adolescenti. Ora. che ha visto un ricco programma di incontri, workshop e momenti di mobilitazione, per presentare proposte e azioni concrete che possano fare la differenza in positivo per i diritti delle bambine e dei bambini.

Riflettendo sulla mancanza, indisponibilità e inadeguatezza delle banche date attuali, gli esperti hanno condiviso la necessità di un sistema organico di raccolta e analisi dati sull’infanzia e l’adolescenza, perché interventi e politiche pubbliche siano disegnate a partire da una lettura realistica delle condizioni in cui vivono i bambini e poi valutate per misurarne l’impatto soprattutto nel contrasto alla povertà educativa.

Monica Pratesi, Direttrice Dipartimento per la produzione statistica per ISTAT, ha rilanciato la proposta di trovare sinergie e collaborare tra principali fonti dati costruendo un comitato di lavoro tra ISTAT, INVALSI, INPS, coinvolgendo le organizzazioni della società civile come Save the Children per elaborare indicatori di povertà educativa, funzionali e comparabili nel tempo e nello spazio, declinati a livello territoriale.

Nel suo intervento Daniele Checchi, Direttore Centrale Studi e Ricerche INPS, ha sostenuto che un’organizzazione come Save the Children potrebbe catalizzare l’esigenza di far comunicare banche dati amministrative come quelle di INPS e INVALSI definendo una griglia territoriale per produrre una banca dati pubblica con dati sulla povertà educativa per fasce d’età e genere, superando ostacoli attualmente presenti nell’interoperabilità dei dati.

I ricercatori da anni impegnati nello studio della multidimensionalità della povertà educativa, come Christian Morabito, hanno ricordato anche la carenza di dati, ad esempio sulla dimensione psicosociale di bambini e adolescenti, indispensabili per costruire un indice di povertà educativa anche a livello micro-territoriale. A tale proposito, la Direttrice Public Affairs di Ipsos Italia, Chiara Ferrari, ha riportato l’esempio della Francia, dove il Governo di recente ha investito nella realizzazione di un’indagine che sarà condotta su 30.000 bambini tra i 3 e i 10 anni per misurare gli effetti della pandemia sulla loro salute psico-sociale. Roberto Ricci, Presidente INVALSI, ha ricordato poi la necessità e l’utilità di dati granulari per poter intervenire nelle situazioni di rischio anche in chiave preventiva. La vera emergenza è non avere dati per ogni bambino.

Francesca Borgonovi, Senior Policy Analist dell’OECD, ha infine evidenziato l’importanza di sviluppare dati coerenti con la definizione di obiettivi di policy, costruendo una piattaforma mirata che metta a sistema i dati da fonti diverse, coordinata a livello centrale, come è stato fatto in altri paesi, e possibilmente integrando le rilevazioni nazionali in un quadro internazionale. A tal fine, fondamentale misurare anche longitudinalmente le competenze sia scolastiche che socio-emotive per valutare il raggiungimento degli obiettivi che le politiche si pongono.

Molteplici gli interventi di rilievo che si sono susseguiti durante il pomeriggio, in particolare con focus sulle scuole ed i territori, a sottolineare l’importanza dei dati per una riforma complessiva del sistema scolastico che garantisca un ripensamento dei modelli e degli spazi educativi e investimenti adeguati nella formazione dei docenti, come richiamato da Alessandro Vaccarelli, professore presso l’Università dell’Aquila e da Vittorio Cogliati Dezza del Forum Disuguaglianze e Diversità, che ha sottolineato anche l’importanza di investire in infrastrutture culturali e patti di comunità a partire dalle periferie. Luca Bianchi, Direttore Generale SVIMEZ, è intervenuto ponendo proprio l’attenzione sulle occasioni mancate di politiche ed investimenti adeguati ai reali fabbisogni. È responsabilità dell’autorità pubblica quella di servirsi di dati disaggregati per orientare le politiche volte a colmare le diseguaglianze e indirizzare scelte di investimento su quei territori che più richiedono interventi specifici.

Andrea Gavosto, Direttore generale della Fondazione Agnelli, ha sottolineato l’importanza dei dati per stimolare la consapevolezza e l’interesse delle famiglie verso la scuola e porre quest’ultima al centro del dibattito pubblico. La ricerca deve orientarsi anche verso nuovi ambiti come le competenze trasversali non cognitive e la evidence-based education. Servono dati anche in merito al fenomeno delle scuole attrattive e quelle più di frontiera, dove le cause e gli impatti della segregazione scolastica non vengono analizzati, come posto in evidenza da Giulio Cederna, Direttore generale delle Fondazione Bulgari.

Riflessioni, quelle emerse, che insieme agli interventi del professore Francesco Figari dell’Università dell’Insubria, della Direttrice generale della Fondazione Bolton Hope Paola Perri e del giornalista Corrado Zunino, richiamano alla possibilità di unire le forze per un sistema di raccolta e monitoraggio dati efficiente, condiviso e soprattutto indispensabile per avere una lettura accurata della realtà di ciascun bambino in ogni territorio.

 

Scopri di più sull’evento IMPOSSIBILE 2022 leggendo l’articolo di apertura e di chiusura dell’evento.
Il video di sintesi delle quattro giornate è disponibile qui e il documento con le analisi e le proposte discusse durante l’evento è disponibile qui.
Leggi i brief tematici su Conflitti, Ambiente e clima, Risorse, Migrazioni, Povertà educativa e Povertà educativa digitale