Il Piano di attuazione della
Garanzia per i Giovani (Raccomandazione del Consiglio UE del
22.04.2013)

L’Unione Europea, tramite la
Raccomandazione del Consiglio del 22 aprile del 2013 e la
Comunicazione della Commissione del 12 marzo 2013, ha segnalato la
necessità di garantire a tutti i giovani un’occupazione ed una
formazione di qualità.

L’UE ha chiesto ad ogni Stato membro
di prendere nuove misure per l’occupazione giovanile e femminile,
quali il miglioramento del sistema di formazione professionale e dei
servizi pubblici per il collocamento dei neolaureati, in un’ottica
più attenta e vicina alle esigenze reali del mercato del lavoro.

In particolare, a tutti i giovani di
età inferiore ai 25 anni dovrebbe essere garantita la possibilità
di ricevere un’offerta qualitativamente valida di lavoro, il
proseguimento degli studi, l’apprendistato o il tirocinio, il tutto
entro un periodo di quattro mesi dall’inizio della disoccupazione o
dal termine del periodo di istruzione formale. L’UE ritiene che sia
necessaria una maggiore flessibilità del mercato del lavoro andrebbe
maggiormente sfruttata la contrattazione aziendale, piuttosto che
quella nazionale.

Le misure da intraprendere, secondo la
Raccomandazione, dipendono dalle caratteristiche del giovane, e
possono consistere, in particolare, in:

  1. reinserimento nel sistema della
    formazione e/o dell’istruzione, nel caso di early school leavers o
    di persone con scarsa qualificazione professionale;
  2. definizione di percorsi di inserimento
    personalizzati nel mercato del lavoro;
  3. promozione della mobilità del lavoro;
  4. promozione di start-up.

In generale, obiettivo della “Garanzia
per i Giovani” è quello di offrire una risposta ai ragazzi e
alle ragazze che ogni anno si affacciano al mondo del lavoro dopo la
conclusione degli studi.

L’iniziativa europea per la Garanzia
Giovani è partita il 1° gennaio 2014. La Commissione ha ricevuto i
Piani nazionali dei singoli Paesi entro la scadenza fissata per il 31
dicembre 2013, tempistica rispettata anche dall’Italia.

Il piano Italiano

Per contribuire a realizzare gli
obiettivi previsti dalla Garanzia e la predisposizione del “Piano
italiano di attuazione della Garanzia per i Giovani”, l’articolo
5 del D.L. 76/2013 ha istituito una apposita Struttura di Missione
che coinvolge, oltre al Ministero del Lavoro e alle sue agenzie
tecniche (ISFOL e Italia Lavoro), l’INPS, il Ministero
dell’Istruzione, il Ministero dello Sviluppo Economico, il
Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei
Ministri, il Ministero dell’Economia, le Regioni e Province
Autonome, le Province e Unioncamere.

La Struttura di Missione si dovrà
occupare di rilevanti attività di pianificazione, indirizzo e
coordinamento, quali:

  • interagire, nel rispetto dei principi
    di leale collaborazione, con i diversi livelli di governo preposti
    alla realizzazione delle politiche occupazionali;
  • definire le linee-guida nazionali, da
    adottarsi anche a livello locale, per la programmazione degli
    interventi di politica attiva;
  • promuovere, indirizzare e coordinare
    gli interventi di competenza del Ministero del lavoro e delle
    politiche sociali, di Italia Lavoro e dell’Isfol;
  • individuare le migliori prassi,
    promuovendone la diffusione e l’adozione fra i diversi soggetti;
  • promuovere la stipula di convenzioni ed
    accordi con istituzioni pubbliche, enti ed associazioni private per
    implementare e rafforzare, in una logica sinergica ed integrata, le
    diverse azioni;
  • valutare gli interventi e le attività
    espletate in termini di efficacia e di efficienza e di impatto e
    definire meccanismi premianti in funzione dei risultati conseguiti
    dai vari soggetti;
  • proporre ogni opportuna iniziativa per
    integrare i diversi sistemi informativi, definendo a tal fine
    linee-guida per la banca-dati politiche attive e passive;
  • predisporre periodicamente, in esito al
    monitoraggio degli interventi, rapporti contenenti anche proposte di
    miglioramento dell’attività amministrativa.

Il Piano italiano di attuazione della
Garanzia per i giovani è operativo dal 1° maggio 2014.

Le 5 aree di attività e di intervento del Piano italiano:

1. Informazione – Un sistema universale
di informazione e orientamento a cui il giovane accede registrandosi
attraverso vari punti di contatto: il sito www.garanziaperigiovani.it
(in fase di realizzazione), il portale Cliclavoro, i portali
regionali, i Servizi per l’Impiego e altri servizi competenti,
sportelli ad hoc che saranno aperti presso gli istituti di istruzione
e formazione. Nella fase di informazione e comunicazione saranno
coinvolte varie istituzioni o associazioni, tra cui Camere di
Commercio, associazioni sindacali e datoriali, associazioni giovanili
e del Terzo Settore.

2. Orientamento – Dopo la registrazione
e un primo colloquio nella fase di accoglienza, al giovane verrà
indicato un percorso di orientamento individuale destinato a definire
un progetto personalizzato di formazione o lavorativo/professionale.
In sintesi, s’intende rendere sistematiche le attività di
orientamento al lavoro anche con il mondo dell’educazione (istituti
scolastici, istruzione e formazione professionale ed università),
attraverso gli operatori e supporti informatici ad alto valore
aggiunto.

3. Colloquio – Il Piano italiano
intende offrire ai giovani l’opportunità di un colloquio
specializzato da parte di orientatori qualificati che preparino i
giovani all’ingresso nel mercato del lavoro con percorsi di
costruzione del curriculum e di autovalutazione delle esperienze e
delle competenze. In altri termini, si vogliono incoraggiare
interventi nei confronti dei giovani che non studiano e non lavorano
(Neet) o che hanno abbandonato precocemente gli studi promuovendo
percorsi verso l’occupazione, anche incentivati, attraverso servizi e
strumenti che favoriscano l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.

4. I percorsi possibili – Ai giovani
che presenteranno i requisiti verrà offerto un finanziamento diretto
(bonus, voucher, ecc.) per accedere ad una gamma di possibili
percorsi, tra cui: l’inserimento in un contratto di lavoro
dipendente, l’avvio di un contratto di apprendistato o di
un’esperienza di tirocinio, l’impegno nel servizio civile, la
formazione specifica professionalizzante e l’accompagnamento
nell’avvio di una iniziativa imprenditoriale o di lavoro autonomo.

5. La comunicazione – Per informare i
giovani delle misure messe in campo dal Piano italiano e spingerli ad
attivarsi per cogliere le opportunità descritte, è stato
predisposto un piano di comunicazione integrata.

Come funziona?

Secondo quanto comunicato dal Ministero
del Lavoro con nota del 29 aprile 2014, sino al 31 dicembre 2015, i
giovani interessati potranno aderire all’iniziativa attraverso il
sito web nazionale www.garanziagiovani.gov.it o i siti attivati dalle
Regioni, comunque collegati in rete fra loro. Con l’adesione i
giovani potranno scegliere la Regione in cui vogliono lavorare (non
necessariamente quella di residenza).

La Regione scelta (il programma
riguarda tutto il territorio nazionale ad eccezione della provincia
di Bolzano, che presenta un tasso di disoccupazione giovanile
inferiore al 25%) “prenderà in carico” la persona
attraverso i Servizi per l’Impiego, o le Agenzie private accreditate,
per effettuare la profilazione, la registrazione al programma (è
necessario infatti verificare i requisiti di età e di condizione
occupazionale) e le fasi successive di orientamento.

In base al profilo e alle disponibilità
territoriali, i giovani stipuleranno con gli operatori competenti un
“Patto di servizio” e, entro i quattro mesi successivi,
riceveranno una o più opportunità tra:

  • Inserimento al lavoro
  • Apprendistato
  • Tirocinio
  • Istruzione e Formazione
  • Autoimprenditorialità
  • Servizio civile

L’allocazione delle risorse tra le
diverse misure del Programma è stabilita dalle singole Regioni, che
definiscono anche le modalità organizzative e di attuazione degli
interventi sul proprio territorio a partire da linee guida condivise
a livello nazionale.

Quanto alle convenzioni, che
costituiscono lo strumento amministrativo per regolare i rapporti tra
Ministero del Lavoro (titolare del Programma) e Regioni (che del
programma saranno i soggetti attuatori), ad oggi sono state firmate
quelle con l’Emilia Romagna, la Valle d’Aosta e la Sardegna, mentre
sono già pervenute quelle di Toscana e Veneto, che saranno firmate
nei prossimi giorni. I costi sostenuti per i servizi per l’impiego e
per le misure saranno riconosciuti in base ai risultati e ai percorsi
attivati, non per le “prese in carico”.

Le risorse Finanziarie

Il Piano ha una dotazione finanziaria
complessiva di 1.513 milioni di Euro, dei quali 567 dalla
Youth Employment Initiative, 567 dal Fondo Sociale Europeo e 379 di
cofinanziamento nazionale. Utilizzando una facoltà prevista dal
Programma europeo, il Governo italiano ha deciso di estendere la
Garanzia ai giovani fino ai 29 anni. Il Piano, articolato su due
annualità (2014 e 2015) riguarderà tutto il territorio nazionale,
ad eccezione della Provincia di Bolzano.

Il “Decreto Lavoro” (D. L.
76/2013)

In Italia alcuni degli obiettivi della
Garanzia per i Giovani erano stati già anticipati dal D.L. 76/2013
(“Decreto Lavoro”), il quale ha previsto incentivi per le imprese
che assumono giovani under 30 a tempo indeterminato, il finanziamento
di tirocini formativi in azienda e nelle pubbliche amministrazioni,
il finanziamento di iniziative di auto impiego e auto
imprenditorialità (ricordiamo che i due istituti sono previsti dal
D. Lgs. Del 21 aprile 2000 n. 185 e che l’Autoimprenditorialità
promuove la creazione di nuove società o l’ampliamento di società
già esistenti, mentre l’Autoimpiego sostiene la realizzazione e
l’avvio di piccole attività imprenditoriali da parte di disoccupati
o persone in cerca di prima occupazione).

Il Decreto Lavoro prevede,
innanzitutto, incentivi per nuove assunzioni a tempo indeterminato di
lavoratori giovani. La misura consiste nella decontribuzione totale
per le retribuzioni fino a 1950 euro al mese (per un periodo massimo
di 18 mesi) per nuove assunzioni a tempo indeterminato, escluse
quelle con contratti di lavoro domestico, di giovani di età compresa
tra i 18 e i 29 anni. 

La decontribuzione è erogata solo se
l’assunzione aumenta l’occupazione complessiva dell’impresa
(non solo quella a tempo indeterminato). Il beneficio è pari ad un
terzo della retribuzione lorda mensile imponibile del lavoratore
interessato, con un limite di 650 euro mensili. Nel caso in cui si
tratti di una assunzione diretta a tempo indeterminato, il beneficio
è erogato per un periodo di 18 mesi. Nel caso di contratto a tempo
determinato trasformato in contratto a tempo indeterminato, il
beneficio è limitato a 12 mesi: in ogni caso, la trasformazione deve
determinare un incremento occupazionale (il che vuol dire che
l’azienda deve almeno rimpiazzare il contratto trasformato) da
attuarsi entro un mese, attraverso un’ulteriore assunzione di
lavoratore con contratto di lavoro dipendente. Tali assunzioni devono
intervenire non oltre il 30 giugno 2015.

Il provvedimento consente, inoltre, la
possibilità di utilizzare, nelle zone del Mezzogiorno, le risorse
derivanti dalla riprogrammazione comunitaria del periodo 2007-2013
per il rifinanziamento, per complessivi 340 milioni di euro, di
misure volte a: favorire l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità;
favorire la promozione e realizzazione di progetti promossi da
giovani e da persone di categorie svantaggiate e molto svantaggiate
per l’infrastrutturazione sociale e la valorizzazione di beni
pubblici, con particolare riferimento ai beni confiscati ai sensi
della normativa antimafia; consentire di svolgere tirocini formativi
in favore di giovani che non lavorano, non studiano e non partecipano
ad alcuna attività di formazione (NEET), di età compresa fra i 18 e
i 29 anni, residenti e/o domiciliati nelle regioni del Mezzogiorno.

Infine va evidenziato come il già
citato art. 5 del Decreto Lavoro, abbia previsto la stipula di
convenzioni e accordi con istituzioni pubbliche, enti e associazioni
privati per implementare e rafforzare, in una logica sinergica ed
integrata, le diverse azioni per migliorare l’occupabilità dei
giovani e ad anticipare la “Garanzia per i giovani”, attraverso
nuove opportunità di lavoro e di formazione.

Con questa finalità, prima ancora
dell’avvio del Piano Giovani, Finmeccanica, Confindustria e
Confederazione Agricoltori hanno già singolarmente siglato un
protocollo con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il
Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca per
favorire l’occupazione giovanile.

I Protocolli prevedono, in sintesi,
l’avvio di azioni mirate a:

  • sostenere gli strumenti e i percorsi di
    orientamento e di alternanza scuola-lavoro e università-lavoro;
  • promuovere percorsi finalizzati alla
    certificazione delle competenze conseguite dai giovani nell’ambito
    di attività di tirocinio o apprendistato;
  • sviluppare un sistema di rilevazione
    dei fabbisogni a medio/lungo termine delle figure professionali
    richieste dalle imprese e dal mondo produttivo;
  • promuovere programmi di responsabilità
    sociale d’impresa orientati all’attivazione, alla formazione e
    all’occupazione delle giovani generazioni.
  • realizzare, inoltre, iniziative di
    promozione e comunicazione a sostegno del Piano Nazionale “Garanzia
    Giovani” facilitando la conoscenza delle misure in esso previste.
  • Avviare azioni mirate in materia di
    tirocini, apprendistato, orientamento e altre azioni finalizzate alla
    condivisione di dati, curricula, strumenti ed esperienze.

Altre misure di sostegno all’occupazione dei giovani:


Infine, segnaliamo che il D. L. 12
settembre 2013, n. 104 (convertito con modifiche con Legge dell’8
novembre 2013, n. 128) “Misure urgenti in materia di istruzione,
università e ricerca”, sempre con riferimento al migliore
inserimento dei giovani, ha previsto:

– uno stanziamento pari a 6,6 milioni
di euro (1,6 per il 2013 e 5 per il 2014) per potenziare
l’orientamento degli studenti della scuola secondaria di 1° e di
2° grado, coinvolgendo nel processo l’intero corpo docente;

– che le attività eccedenti l’orario
obbligatorio saranno remunerate con il Fondo delle istituzioni
scolastiche.

che l’orientamento dovrà essere
effettuato nell’ultimo anno della scuola secondaria di 1° grado e
a partire già dal 4° anno della scuola secondaria di 2° grado
anche nell’ottica del Programma europeo “Garanzia per i giovani”.
Sono previsti interventi specifici per l’orientamento degli
studenti con disabilità;

che le scuole inseriscano le loro
proposte in merito sia nel Piano dell’offerta formativa che sul
proprio sito. Saranno previste anche misure per far conoscere agli
studenti il valore educativo e formativo del lavoro, anche attraverso
giornate di formazione in azienda;

l’avvio di un programma sperimentale
per gli anni 2014/2016 per permettere agli studenti degli ultimi due
anni della scuola secondaria di 2° grado periodi di formazione
presso le aziende.  


Contenuti realizzati grazie al contributo reso a titolo gratuito da Mauro Esposito, Isabella Ferrarini e Antonello Prosperini del team legale del Gruppo Telecom Italia, nell’ambito di un’iniziativa pro bono per Save the Children.  

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