In vista dell’avvio del nuovo anno scolastico, Save the Children pubblica il Rapporto “La scuola che verrà”.

Nel Rapporto “La scuola che verrà. Attese, incertezze e sogni all’avvio del nuovo anno scolastico”, Save the Children pone lo sguardo sul tanto atteso rientro a scuola a partire dal riportare i dati inediti dell’indagine IPSOS “Back to School, condotta in esclusiva per la nostra Organizzazione. Si tratta di un sondaggio di opinione, a copertura nazionale, nel mese di agosto su un campione rappresentativo di 1.334 genitori con figli minorenni, volto a far emergere la percezione delle famiglie italiane sul futuro dell’istruzione. In particolare, 7 genitori su 10 si sono dimostrati preoccupati con riguardo al rientro a scuola, soprattutto a causa dell’incertezza sulle relative modalità: il problema principale è riuscire a garantire il diritto allo studio rispettando le norme di sicurezza per la salute dei bambini e degli adolescenti.

Nel Rapporto si dà voce inoltre al punto di vista dei bambini e dei ragazzi, ma anche di numerosi docenti e dirigenti. Grazie al supporto della rete Fuoriclasse in Movimento e di SottoSopra – il Movimento giovani per Save the Children sono riportate nel Rapporto due consultazioni avviate nei mesi di marzo-maggio 2020, su un campione di 4.400 studenti tra gli 8 e i 22 anni, in 22 città italiane. Con riguardo al rientro a scuola, i bambini e gli adolescenti che hanno partecipato hanno espresso preoccupazioni molto simili ai genitori (dove le esigenze di sicurezza risultano primarie: rispettare le norme igieniche, trovare soluzioni che garantiscano il distanziamento fisico, oltre che una corretta sanificazione dei vari ambienti e delle suppellettili scolastiche). Inoltre, rispetto all’esperienza della Didattica a Distanza (DAD), rispetto alla quale hanno riscontrato sia aspetti positivi (maggior tempo a disposizione) e negativi (tra cui la mancanza dell’aspetto relazionale).

Tema sempre attuale, come ci dimostra l’indagine Global Campaign for Education Italia, appena pubblicata in collaborazione con AstraRicerche, che ha rilevato come per l’80% degli insegnanti essa rappresenti un moltiplicatore di disuguaglianza, ritenendo che la DAD abbia accentuato le differenze tra gli studenti, lasciando indietro il 60% di questi ultimi.

Inoltre, nel Rapporto vengono riportate ulteriori interviste con insegnanti e dirigenti scolastici con l’obiettivo di dare voce ad alcune delle tante scuole “resilienti”, individuate in zone particolarmente svantaggiate di diverse città italiane (Aprilia, Marghera, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Sassari e Torino). Le interviste si sono concentrate sempre sul tema della DAD, mettendo in luce i limiti di questa modalità, ma soprattutto facendo emergere con forza il tema del learning loss e della dispersione scolastica, che ha accresciuto le disuguaglianze educative già presenti prima dell’emergenza Covid-19.

Save the Children ritiene che il superamento della crisi debba rappresentare un’opportunità per cambiare la scuola, innovando i modelli pedagogici e sconfiggendo la dispersione scolastica, garantendo a tutti il diritto allo studio. Per questa ragione, oltre a dover garantire un rientro a scuola e una mobilità sicuri dal punto di vista sanitario, è necessario:

  • Finanziare la scuola come motore per la ripartenza del Paese
  • Sostenere e potenziare una offerta educativa di qualità
  • Promuovere la didattica aperta
  • Rafforzare la didattica integrata
  • Integrare servizi di welfare ed educativi
  • Partire dai territori più a rischio

Inoltre, l’Organizzazione, assieme a molte reti, ha chiesto a Governo e Parlamento la realizzazione di un Piano Nazionale Straordinario per l’Infanzia e l’Adolescenza che consenta di uscire dall’emergenza e una programmazione di lungo periodo, che superi i cronici divari educativi. Per tale ragione, sarebbe opportuno che il Piano Nazionale del Recovery Resilience Fund affronti alcuni temi chiave, coerentemente con le Raccomandazioni del Consiglio Europeo e le linee generali del Programma Nazionale Riforme 2020:

  • Costruire una infrastruttura nazionale di servizi educativi per i bambini zero
  • Una “patente digitale” per gli studenti delle scuole secondarie di primo grado
  • “Alta densità educativa” nei territori più svantaggiati
  • Scuole belle, sicure, sostenibili e inclusive
  • Child Guarantee
Leggi Il Rapporto “La scuola che verrà” e l’indagine IPSOS 
Vedi il video con le voci dei bambini e delle bambine  sul ritorno a scuola