Gli ultimi dati relativi ai minori stranieri non accompagnati in Italia mostrano una notevole flessione nelle presenze registrate oggi nei centri di accoglienza rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Alla fine del mese di febbraio del 2018, infatti, il nostro Paese accoglieva 14.338 minori, il 40,46% in più rispetto agli 8.537 minori ospitati oggi nei centri.
Da dove vengono?
Tra le prime dieci nazionalità di provenienza dei minori stranieri non accompagnati presenti in Italia, la prima è l’Albania (18,7%), Seguono quindi le nazionalità maggiormente interessate dal flusso migratorio che si snoda lungo la rotta del Mediterraneo centrale che – ad eccezione dell’Egitto (seconda nazionalità con l’8,7% di presenze) e del Pakistan (settima nazionalità con il 5,6%) – riguardano in particolare i Paesi sahariani e sub sahariani: Costa D’Avorio (7,1%), Gambia (6,9%), Guinea (6,5%), Eritrea (5,9%), Nigeria (5,5%), Mali (4,5%) e Senegal (4,4%).
Chi sono?
Degli oltre 8.500 minori presenti sul territorio, più della metà è ormai prossimo al compimento della maggiore età (il 61,3% ha già compiuto i 17 anni), pur non mancando i piccoli (571 bambini di età compresa tra i 7 e i 14 anni) e i piccolissimi (72 bambini che non superano i sei anni).
Le minori accolte nei centri sono solo il 7,6% del totale, 647 bambine e ragazze provenienti soprattutto dalla Nigeria (30,8%), dall’Eritrea (15,3%) e dall’Albania (12,1%) e con un’età compresa tra i 16 e i 17 anni (67,4%).
Dove sono?
I minori stranieri non accompagnati alloggiano in centri, comunità e case famiglia dislocati in tutte le regioni italiane.
La maggioranza di loro è attualmente ospitata in Sicilia, la regione accoglie da sola 2.765 minori (quasi un terzo del totale – 32,4%), per lo più di sesso maschile (2.477) e che hanno già compiuto i 17 anni (1.652). Seguono la Lombardia che accoglie attualmente 805 minorenni (9,4%) e l’Emilia Romagna 711 (8,3%). Purtroppo accanto a tali numeri, si registra un’altissima percentuale di minori stranieri non accompagnati irreperibili, ovvero bambini e ragazzi di cui è stata registrata la presenza, ma che si sono allontanati dai centri e di cui si è persa traccia.
Alla fine di febbraio i minorenni irreperibili erano 4.324, il 33,62% del totale. Provenivano principalmente dalla Tunisia (15,5%), dall’Eritrea (13%), dall’Afghanistan (9,3%), dalla Somalia (9,2%) e dalla Guinea (8,4%).
Che succede quando compiono 18 anni?
Considerando l’ampio numero di minorenni vicini alla maggiore età, risulta quanto mai evidente l’importanza strategica che riveste la possibilità di poter chiedere la conversione del proprio permesso di soggiorno per minore età in un permesso di soggiorno per studio, lavoro o attesa occupazione. Il decreto Salvini ha eliminato la possibilità, introdotta dalla L. 47, di beneficiare del silenzio assenso in caso di mancato parere da parte della DG Immigrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali entro un tempo congruo.
I dati relativi all’anno appena trascorso, parlano di 2.344 pareri rilasciati (in lieve aumento rispetto al 2017), soprattutto nelle regioni del Lazio, della Lombardia e dell’Emilia Romagna, a minori provenienti dall’Albania (34,5%), dall’Egitto (25,5%) e dal Kosovo (14%). Per i minorenni provenienti dai Paesi sahariani e sub sahariani invece la situazione si è complicata con l’abolizione della protezione umanitaria. Molti di loro non possono infatti convertire il loro permesso di soggiorno per le enormi difficoltà riscontrate per ottenere un passaporto presso i propri consolati, in alcuni casi neanche presenti in Italia.
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