Il caso riguarda l’applicazione della Convenzione dell’Aia sugli
aspetti civili della sottrazione internazionale di minori e offre un
aggiornato quadro sulla valutazione del superiore interesse del
minore nel Regno Unito.

Il bambino in questione è nato in Texas ed è un cittadino
statunitense. Suo padre è un cittadino americano, la madre è
cittadina del Ghana con permesso di soggiorno a tempo indeterminato
nel Regno Unito.

Dopo la rottura del matrimonio dei genitori, la contesa per
l’affidamento del figlio fu risolta in primo grado da un tribunale
del Texas. Il giudice valutò che fosse nel miglior interesse del
bambino risiedere con il padre negli Stati Uniti.

La madre appellò la sentenza alla Corte federale sostenendo che
che il bambino aveva la propria residenza abituale nel Regno Unito al
tempo in cui si svolse l’udienza custodia degli Stati Uniti, e che il
bambino era stato illecitamente trattenuto in Texas. La Corte
Distrettuale Federale degli Stati Uniti restituì il bambino alla
madre nel Regno Unito.

Il padre ripropose appello nel Regno Unito invocando
l’applicazione della stessa Convenzione.

Con la presente decisione, la Corte Suprema inglese ha deciso
all’unanimità di affidare il figlio al padre prescrivendo il ritorno
del minore negli Stati Uniti. La motivazione si fonda sulla
valutazione della possibilità concreta per entrambi i genitori di
vivere negli Stati Uniti e condividere tra loro la cura del figlio.
Il padre si impegna a permettere alla madre di vivere autonomamente
in Texas.

Non ostante il bambino abbiavissuto nel Regno Unito negli scorsi
due anni e sia ben inserito a scuola a scuola, la Corte ha valutato
essere nel suo superiore interesse vivere negli Stati Uniti dove ha
il padre, dove può stabilirsi la madre, vi sono numerosi familiari,
e dove ha trascorso metà della sua vita.

Fonte: http://www.supremecourt.gov.uk/decided-cases/docs/UKSC_2013_0212_PressSummary.pdf

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