La Corte di Cassazione ha riaffermato il principio secondo il quale l’ascolto del minore costituisce un adempimento necessario nelle procedure giudiziarie che lo riguardano. 

Il figlio che dichiara di voler abitare con il padre, dove riceve attenzioni e cure da una pluralità di figure, “descritte e vissute come affettive”, va lasciato con il padre.

Tale decisione privilegia il parere del figlio minorenne in virtù del principio secondo cui l’ascolto del minore è elemento di primaria importanza per la valutazione del suo superiore interesse, come previsto dalla Convenzione di New York sui diritti del fanciullo, dalla Convenzione di Strasburgo del 1996.
Esso rappresenta una delle più rilevanti modalità con cui si riconosce il diritto del minore sia ad essere informato che ad esprimere la propria opinione in merito alla decisione da prendere, considerato che è destinatario dei conseguenti provvedimenti.