Con la sentenza presa in esame, la Corte di Cassazione dispone quali debbano essere le prime attenzioni riservate ad un minore straniero che sbarca in Italia.
Il minore straniero non accompagnato riceve le misure di prima accoglienza attraverso l’apertura immediata di una tutela e la nomina di un tutore da parte del giudice tutelare del luogo in cui si trova la struttura di accoglienza.
La verifica delle condizioni per procedere all’adozione dei minori deve attuarsi in una fase successiva ed esclude che già in un primo momento si possa parlare di stato di abbandono.
Al centro del caso preso in esame dalla Cassazione, la declinatoria di competenza sulla nomina di un tutore invocata dal Tribunale di Marsala nei confronti di un bambino africano sbarcato irregolarmente sulle coste siciliane, senza familiari. Chiesta l’apertura di un procedimento di tutela del minore con collocamento in comunità e preso atto della declinatoria d’incompetenza, il Pubblico Ministero ha sollecitato la nomina di un tutore provvisorio: intervento che ha indotto il Tribunale per i minorenni di Palermo a sollevare questione di competenza.
La Corte Cassazione dichiara quì la competenza del Tribunale di Marsala, in qualità di Giudice Tutelare. Insiste in particolare sulla necessità di un intervento rapido e tempestivo.
Tale circostanza richiede, una prossimità territoriale tipica del Giudice tutelare, presente in ogni tribunale e nei distaccamenti terrioriali. Diversamente accade per il Tribunale per i minorenni in quanto esso ha sede nei capoluoghi di distretto giudiziario.
La competenza del Tribunale per i Minorenni, diversamente che per il Giudice tutelare, si radica nei casi in cui sia pendente un procedimento destinato alla dichiarazione di adottabilità, che si applica soltanto al minore che versi in situazione di abbandono.
Ringraziamo l’avvocato Franscesca Paparoni di Roma per questo contributo