È legittima la condanna per abuso
sessuale su minore anche sulla base di testimonianze di parenti che
riportano le dichiarazioni della vittima.
La Corte Suprema di Cassazione, III Sezione Penale, afferma che nessuna norma impone al
giudice di sentire la testimonianza diretta del bambino, sulla base
della presunzione che tale accertamento può provocare rischi per il
suo stato psico-fisico.