La Commissione dell’Unione Europea propone di modificare il regolamento Dublino per garantire maggiore certezza nell’applicazione delle norme che riguardano quale stato è competente ad esaminare le domande di protezione internazionale presentate da minori non accompagnati che non hanno familiari, fratelli o parenti nel territorio dell’UE.
In particolare, si tratta di due casi di minori non accompagnati che si trovano in tale situazione:
1. quando il minore ha presentato più domande di protezione internazionale, tra cui una nello Stato membro in cui si trova attualmente, tale Stato membro è competente per l’esame della domanda (a condizione che ciò corrisponda all’interesse superiore del minore);
2. quando il minore che chiede protezione internazionale si trova in uno Stato membro in cui non ha presentato domanda, tale Stato membro deve offrirgli l’effettiva possibilità di presentarla nel suo territorio. La volontà del minore è determinante:
– se decide di presentare domanda in quello Stato membro, il minore resterà in tale Stato membro, che sarà competente per l’esame della domanda (a condizione che ciò corrisponda all’interesse superiore del minore);
– se il minore decide di non presentare domanda nello Stato membro in cui si trova, sarà competente lo Stato membro in cui il minore ha presentato l’ultima domanda (a meno che ciò sia in contrasto con l’interesse superiore del minore).
Affinché lo Stato membro competente sia definito congiuntamente e siano evitati conflitti di interesse, gli Stati membri interessati devono cooperare nella valutazione dell’interesse superiore del minore.
Infine, per facilitare la cooperazione tra gli Stati membri e prevenire gli abusi, la proposta prevede che gli Stati membri si informino reciprocamente in merito alle nuove competenze assunte.
La proposta della Commissione passerà ora all’esame del Parlamento europeo e del Consiglio. La Commissione auspica che possa essere raggiunto un accordo nel corso del
semestre di presidenza italiana.