L’esperienza della clinica legale “Famiglie, minori e diritto” dell’Università degli Studi di Torino in collaborazione con Save the Children.

Con la locuzione clinical legal education si individua un metodo di insegnamento delle materie giuridiche elaborato nel XX secolo nelle università statunitensi e oggi diffuso in tutto il mondo. Il metodo si basa sull’apprendimento esperienziale (learning by doing) e offre agli studenti e alle studentesse dei corsi di studio in Giurisprudenza di integrare le loro conoscenze disciplinari e acquisire competenze trasversali e deontologiche attraverso attività pratiche. In linea con la cosiddetta Terza Missione delle Università, le cliniche legali perseguono l’obiettivo di promuovere la giustizia sociale: le attività si svolgono infatti a beneficio di gruppi di persone che incontrano o possono incontrare difficoltà nell’accesso alla giustizia (es. detenuti, minorenni, persone sottoposte ad amministrazione di sostegno o interdizione, individui in condizioni di grave disagio economico).

A partire dall’anno accademico 2013-2014, il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino ha attivato percorsi semestrali di clinica legale, uno dei quali dedicato al diritto delle persone fisiche, delle famiglie e minorile. Partner storici della clinica legale “Famiglie, minori e diritto” sono l’Ordine degli Avvocati di Torino, la Città metropolitana di Torino e, dal 2015,  Save the Children. In anni più recenti si sono aggiunte collaborazioni con la Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, Telefono Rosa-Torino, Agevolando e il Care Leavers Network e l’Associazione Nazionale Famiglie Adottive Affidatarie.

Nell’ambito della clinica legale “Famiglie, minori e diritto”, ciascuno/a studente/essa svolge un breve periodo di osservazione e sperimentazione presso lo sportello di orientamento socio-legale dello “Spazio Mamme” di Save the Children a Torino o presso lo sportello informativo dell’Ufficio di Pubblica Tutela e rapporti con l’autorità giudiziaria della Città Metropolitana di Torino, partecipando all’analisi dei casi e, previo consenso degli/delle utenti, assistendo ai colloqui tra questi ultimi e l’avvocata/o. Inoltre, a gruppi, gli/le studenti/esse lavorano a ricerche monografiche e alla redazione di atti processuali e report di ricerca. Infine, queste/i sono coinvolte/i in attività di divulgazione giuridica, per esempio con alunni/e di scuole primarie del torinese (nell’ambito delle iniziative dell’Università di Torino “Bambine e Bambini un giorno all’Università”) e presso il centro diurno per minori stranieri non accompagnati CivicoZero (in partnership con il Comune di Torino e Save the Children).

Nell’anno accademico 2019-2020, a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19, le attività cliniche sono state riorganizzate in remoto. Nell’impossibilità di operare fisicamente presso lo sportello legale di “Spazio Mamme”, gli/le studenti/esse hanno collaborato con l’Avv. Diego Grassedonio, consulente legale di Save the Children, al servizio di orientamento legale online in materia di diritto minorile. Organizzati secondo una turnazione di coppie, gli/le studenti/esse ricevevano dal consulente legale i quesiti arrivati tramite e-mail e dovevano assicurare una risposta entro 48 h. Seguiva un confronto con il legale, al termine del quale veniva formulato il testo definitivo della risposta poi inviata dal professionista all’utente. Quasi la totalità dei quesiti ha riguardato la gestione delle relazioni familiari durante l’emergenza sanitaria (es. esercizio del diritto di visita al figlio da parte del genitore non collocatario malgrado i divieti di spostamento, congedi lavorativi, bonus baby-sitter, etc…). L’attività ha permesso ai ragazzi e alle ragazze di acquisire consapevolezza delle ricadute in materia familiare e minorile che la situazione emergenziale comporta. Dai “diari di bordo” tenuti dagli studenti e dalle studentesse durante l’attività, dal sondaggio anonimo di valutazione dell’esperienza e dai pareri raccolti in classe emerge come la collaborazione con un’organizzazione, quale Save the Children, che si interfaccia quotidianamente con diverse situazioni di criticità, sia stata giudicata formativa e fortemente stimolante sul piano motivazionale. Ha inoltre contribuito, sotto più profili (relazione tra studenti, relazione professionista-studente-utente), a mantenere relazioni sociali in un periodo in cui il distanziamento fisico ha messo tutti a dura prova.

Un’altra attività svolta dagli studenti e dalle studentesse durante il lockdown è stata, in accordo con le responsabili del centro CivicoZero di Torino, la realizzazione di video divulgativi relativi ai compiti del tutore volontario di minorenni non accompagnati. I video sono destinati alla diffusione sui canali social di CivicoZero e di Save the Children, con l’obiettivo di informare, attraverso un linguaggio child-friendly, i minorenni non accompagnati sui compiti che il tutore svolge a loro beneficio. In totale, i video realizzati sono stati tre: il primo spiega chi sia il tutore volontario e quali attività svolga a vantaggio del minorenne; il secondo è un’intervista a due tutori volontari che raccontano i momenti più gratificanti e quelli più critici delle loro esperienze; il terzo è un’intervista “doppia” di un minorenne non accompagnato e del suo tutore volontario, al fine di diffondere, tra i ragazzi, un esempio positivo e proficuo di relazione che può venire a crearsi.

a cura di Joëlle Long, Professoressa associata di Diritto privato presso l’Università di Torino