Una delle difficoltà principali per i minori che si ritrovano soli in Italia, senza comprendere la lingua e senza conoscere i servizi a loro dedicati, è quella di avere informazioni affidabili, fornite in maniera chiara e comprensibile per un ragazzo della loro età.

Da luglio 2016 Save the Children Italia ha attivato la “Helpline Minori Migranti”, un numero verde di consulenza tramite cui i minori non accompagnati possono chiedere informazioni e ricevere risposte adeguate e pertinenti sui propri diritti e sulle proprie opportunità.

La Helpline è un servizio telefonico multilingue (arabo, inglese, francese, tigrino, somalo e dialetti africani) che garantisce gratuitamente supporto e orientamento ai servizi per i minori migranti soli presenti sul territorio nazionale, al fine di informarli sui loro diritti e fornire loro assistenza legale e psicologica, nonché rappresentare un canale di comunicazione sicuro e facilmente accessibile a cui i minori possono ricorrere.

Winta Zerai, responsabile del servizio, ci racconta qualcosa in più della Helpline.

Come e quando è attiva la Helpline?   

Attualmente il Servizio è attivo 5 giorni alla settimana, dal lunedì al venerdì, per sette ore al giorno (dalle ore 10 alle ore 17) ed è raggiungibile attraverso il Numero verde gratuito 800 14 10 16,  Lycamobile 351 2 20 20 16

A chi si rivolge?

La Helpline, pur nascendo come servizio dedicato ai minori migranti, rappresenta anche un importante punto di riferimento per i loro familiari, per i cittadini, per gli operatori delle strutture di accoglienza, per i tutori volontari, per le istituzioni, per le ONG di settore e per le associazioni di volontariato.

Perché contattare la Helpline?   

Per richiedere informazioni pratiche, approfondimenti legali o anche solo un orientamento e un consiglio sui diritti dei minori non accompagnati in Italia, relativi alle procedure, prassi e sul “da farsi” in caso di dubbi o perplessità su problematiche quali: l’accertamento dell’età, la nomina del tutore, la richiesta del permesso di soggiorno al momento dell’arrivo in Italia e al compimento dei 18 anni, l’affidamento familiare etc.

Chi risponde al telefono?

Al telefono rispondono direttamente i mediatori culturali: persone originarie dei principali Paesi di provenienza dei minori non accompagnati, selezionati per le loro capacità e competenze relazionali con minori, in materia di diritti dei minori, formati da Save the Children per svolgere professionalmente tale incarico. I mediatori culturali, con il supporto di un legale e di uno psicologo, garantiscono un ausilio plurilingue (italiano, arabo, inglese, francese, tigrino, somalo e vari dialetti africani) rendendo il servizio facilmente utilizzabile dalla quasi totalità dei minori che arrivano in Italia, in particolare forniscono risposte concrete ai quesiti che vengono loro posti e orientano le richieste verso i servizi territoriali, se necessario.

Come lavora la Helpline?

 La Helpline si avvale dell’esperienza e della professionalità dei suoi operatori per svolgere le proprie attività e garantire assistenza immediata agli utenti.

Gli operatori della Helpline rispondo alle chiamate fornendo supporto e consulenza immediata. Qualora il caso sia da prendere in carico, viene discusso con il coordinatore e viene inserito fra i casi da seguire dal punto di vista legale o amministrativo, oppure fra quelli riguardanti un minore particolarmente vulnerabile che deve ricevere cure e attenzioni specifiche.

Il team della Helpline provvede a fornire assistenza e consulenza legale sulle procedure amministrative sia ai minori che agli attori coinvolti nel percorso di assistenza di un minore straniero non accompagnato (Servizi sociali, Operatori di Comunità per minori, scuole…), supporta i minori vulnerabili anche a livello psicologico, dando supporto linguistico a chiunque sia in contatto con un minore straniero non accompagnato.

La Helpline sta diventando anche uno degli strumenti per l’implementazione della Legge n° 47 del 2017. Questa Legge considera i minori stranieri prima di tutto titolari di diritti e introduce diversi aspetti innovativi dell’accoglienza e dell’integrazione, dalla salute all’educazione.

In quali casi si fa orientamento e invio ad altri servizi?

Laddove sia necessario un intervento che supera il supporto e la consulenza telefonica immediata, il caso viene segnalato ai colleghi di competenza (Team in Frontiera e altri Dipartimenti di Save the Children) che li coinvolgerà, permettendo loro di interagire direttamente con i minori, i centri ed eventuali attori coinvolti, nella risoluzione, in loco, delle difficoltà presentate dai minori o dagli altri utenti adulti. Sui territori dove non sono presenti team di Save the Children cui fare un invio, la Helpline si avvale di un’ampia mappatura (una vera e propria enciclopedia dei servizi, numeri utili, Ong, Tribunali, Ospedali, mense, Centri notturni per migranti…sparsi su tutto il territorio nazionale) ed entra in contatto direttamente con i soggetti responsabili per il trattamento del caso.

 Quali sono le richieste che vi arrivano maggiormente?

Chiamate dei minori:

Rispetto al genere, la composizione del gruppo dei minori migranti che entrano in contatto con la Helpline, rispecchia la morfologia dei flussi migratori verso l’Italia, in cui la componente maschile supera ampiamente quella femminile. Difatti, solamente 1 ragazza ogni 10 minori si è messa in contatto con la linea di Save the Children. In particolare, le ragioni che hanno spinto le ragazze a chiamare hanno riguardato, nella metà dei casi, le loro delicate condizioni di accoglienza presso i Centri/Strutture e condizioni di salute (gravidanze), mentre in altri casi, si è trattato di segnalazioni di vittime di tratta. Tra le chiamate compiute dai minori non accompagnati, oltre la metà, ha lamentato criticità relativamente alle condizioni di accoglienza presso le strutture dove sono accolti, la maggior parte localizzate tra Campania, Calabria e Sicilia. Altri motivi che hanno spinto i minori a ricorrere alla Helpline sono quelli inerenti alle richieste di ricongiungimento familiare o alle problematiche connesse alle procedure relative al rilascio del permesso di soggiorno nonché alla richiesta di Protezione internazionale dinanzi alla Commissione Territoriale.

Chiamate “altri Utenti”:

Per “altri utenti” si intendono chiamate da parte di familiari dei minori, dei Comuni (Servizi Sociali), delle Prefetture, delle associazioni, di operatori dei centri di accoglienza, nonché cittadini privati.

Con il trascorre dei mesi e forse anche a seguito dell’entrata in vigore della Legge Zampa n°47 del 2017 si è riscontrato che sul territorio la Helpline è diventata un punto di riferimento per Comuni, forze dell’ordine e comunità per minori. Spesso sono state proprio le Prefettura ad invitare i Comuni e strutture per minori a chiamare la Helpline al fine di ricevere consulenza ed orientamento.

Ci racconti qualche caso peculiare?

MSNA della Guinea Conakry, 16 anni, Richiesta affido familiare, Puglia.

Il minore entra in contatto con la Helpline la prima volta inviando una mail: “Sono un minore arrivato da solo in Italia, mi piacerebbe avere una famiglia che mi possa tenere come un figlio, dandomi l’amore e l’educazione della famiglia, aiutandomi e incoraggiandomi a realizzare i miei sogni”.

È stato possibile entrare in contatto telefonico al fine di approfondire la sua situazione. Una volta ricevuti tutti gli elementi necessari, è stato segnalato ai colleghi del team in frontiera al fine di verificare le possibilità e modalità per rilasciare il supporto adeguato. A seguito della nostra segnalazione, il team in frontiera è entrato in contatto con i Servizi sociali del territorio dal quale ha chiamato il minore ed in seguito con l’assistente sociale di riferimento del minore, la quale dopo aver effettuato un colloquio con il minore ha ribadito le volontà del minore, ovvero essere affidato ad una famiglia. Il minore è stato inserito nella lista dei minori da affidare.

Tutrice volontaria, Trapani, Sicilia

A contattare la nostra Helpline è una tutrice volontaria, nominata tutrice di una minore con una figlia di due anni. La tutrice è stata nominata tale sia della minore che della figlia della minore.

Dopo averci raccontato la sua esperienza di tutrice e del buon rapporto instaurato con la minore, ci ha informato delle difficoltà che riscontra con i servizi sociali del territorio.

A quanto riferito dalla tutrice, i servizi sociali spesso fanno incontri e colloqui con la minore senza la presenza ed il coinvolgimento della tutrice, contrariamente alle volontà della minore che la vorrebbe al suo fianco durante gli incontri.

Spesso, tale tutrice ha provato a chiedere di essere coinvolta durante gli incontri senza però ricevere ascolto al suo appello, pertanto si rivolge a noi in cerca di una consulenza su come procedere e come affrontare tale situazione che sta creando malessere alla minore.

La Helpline ha consigliato alla tutrice di provvedere a fare un’istanza al Tribunale dei Minori di riferimento chiedendo un incontro sia con i servizi sociali sia con il Giudice al fine di delineare la collaborazione e programmare gli eventuali futuri incontri coinvolgendola nel pieno del suo incarico.

Successivamente la tutrice ci ha contattato per informarci che, a seguito della consulenza ricevuta la situazione è cambiata, la minore è stata trasferita presso un altro Centro e che finalmente riesce a garantire la sua presenza su tutte le decisioni e situazioni che riguardano la minore e sua figlia.

Nucleo familiare Camerun, Lazio.

Un operatore di un’associazione di Roma, entra in contatto con la Helpline per segnalare il caso di un nucleo familiare composto da madre e due figli, di 2 e 7 anni, riferendo di averli rintracciati mentre stavano dormendo in mezzo alla strada. L’operatore dell’associazione ha riferito di aver provato a contattare la Sala Operativa Sociale al fine di trovare una sistemazione per il nucleo, ma di aver ricevuto come risposta la disponibilità di posti solo per i bambini e non per la madre. Sono stati forniti i contatti della referente del Servizio Centrale SPRAR, e per ulteriore supporto è stato fatto un passaggio con i colleghi di Civico Zero Roma, i quali hanno provveduto a far passare la notte al nucleo familiare presso Zero Center di Save the Children. Successivamente la famiglia è stata inserita in un progetto SPRAR per famiglie a Viterbo.