Si terrà il 14 novembre a Roma il convegno internazionale del progetto di ricerca Rights on the Move
Tema principale della ricerca condotta nell’ambito di questo progetto riguarda le conseguenze per i bambini della diversificazione delle normative dei paesi membri dell’Unione Europea in materia di riconoscimento di uno status giuridico familiare alle famiglie omosessuali, sia esso il matrimonio o una forma di unione civile; l’accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita; l’adozione e la tutela giuridica in situazioni critiche (crisi familiare, morte, ecc.).
La diversità di regolamentazione e la competenza teoricamente esclusiva degli Stati Membri in materia di diritto di famiglia, espongono questi nuclei familiari a considerevoli limitazioni della loro libertà di circolazione nello spazio dell’Unione. Il mancato riconoscimento di diritti e status ingenera situazioni critiche: la libertà di circolazione e di soggiorno dei cittadini europei, la tutela della vita privata e familiare, così come garantita dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e dalla CEDU, e il benessere dei bambini sono a rischio.
La ricerca si pone l’obiettivo di mettere al centro dell’indagine la tutela dei bambini in quanto spesso sono le prime vittime di discriminazioni o di più semplici forme di mancata armonizzazione. Un approccio orientato alla tutela dei figli rivela come la libertà di circolazione debba essere letta in conformità con la Carta, con i diritti di cittadinanza europea del bambino e con altre fonti sovranazionali.
Promotori
Ente capofila è l’Università degli Studi di Trento, affiancata nella ricerca da
CGIL Nuovi diritti, l’Università di Tolosa P. Sabatier, l’Universitat Autònoma de Barcelona, il Peace Institute di Ljubljana e Cara-Friend, con sede a Belfast, Dublin Institute of Technology e l’associazione francese L’Autre Cercle.
Il progetto è cofinanziato dall’Unione Europea – Direzione Generale Giustizia, nell’ambito del programma Fundamental Rights and Citizenship JUST/2011-2012/FRC/AG.