L’esperienza del servizio civile deve essere aperta anche ai ragazzi e ragazze stranieri e residenti in Italia in quanto fanno parte in maniera stabile e regolare alla comunità. Lo ha affermato il giudice del lavoro del Tribunale di Milano, annullando un bando per l’accesso al Servizio Civile perché riservato ai cittadini italiani (decreto del 12 gennaio 2012). 

La decisione del giudice è seguita al ricorso di uno studente di origini pachistane, insieme con l’associazione Avvocati per niente Onlus e l’Associazione Studi giuridici sull’immigrazione, con il sostegno dei sindacati Cgil e della Cisl di Milano.

Attualmente la legge riserva il Servizio Civile ai cittadini italiani (articolo 3 del decreto legislativo n. 77/2002), ma il giudice ha ritenuto l’applicazione di questa norma una discriminazione illegittima.

Anche nel 2013 il bando per partecipare al Servizio Civile richiedeva la cittadinanza italiana. Il Tribunale di Milano ha dichiarato questo requisito illegittimo. 
Il giudice ha ordinato all’Ufficio nazionale per il servizio civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri di riaprire il termine per almeno ulteriori 10 giorni. Nell’attesa della riapertura ufficiale del termine, è consigliabile presentare già la domanda.
Ma cos’è il servizio civile? 
E’ un’esperienza unica di formazione nel settore che vuoi tu – assistenza, protezione civile, ambiente, patrimonio artistico e culturale, educazione e promozione culturale – per un anno, in Italia o all’estero, con un contributo mensile pagato dallo Stato.
Per sapere tutto, leggi la guida per fare domanda
L’ufficio competente è l’Ufficio per il Servizio Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri: http://www.serviziocivile.gov.it/