A due anni dal provvedimento che istituiva la Social Card per le famiglie povere con bambini e a fronte di 50 milioni di euro stanziati, ancora nessuna famiglia ha ricevuto il sostegno. Nel frattempo in Italia 1 bambino su 10 in povertà assoluta, +30% nel 2013.

Save the Children in collaborazione con Caritas Italiana ha effettuato un monitoraggio dello stato di attuazione della misura nei 12 comuni coinvolti (dati al 31.1.2014). E’ emerso il ritardo di tutti i comuni. Le prime erogazioni erano attese già a novembre 2013 ma ad oggi nessuna famiglia ha ricevuto il contributo. In tutti i comuni si è ancora in attesa delle graduatorie definitive.
Complicato e restrittivo l’accesso alla Social Card: 
per beneficiare del contributo le famiglie devono infatti dimostrare da un lato di essere in una condizione di “nuova povertà” (aver perso il lavoro nei 36 mesi precedenti o, in alternativa, aver avuto un contratto di lavoro con un reddito inferiore a 4.000 euro nei sei mesi precedenti la richiesta) e dall’altro di trovarsi già in una situazione di bisogno estremo (un indicatore di situazione economica di 3000 euro l’anno, un patrimonio mobiliare di valore inferiore a 8000 Euro, un’abitazione con valore ICI inferiore a euro 30.000 e il mancato possesso di veicoli di recente acquisizione).
Di fatto restano esclusi sia i cosiddetti nuovi poveri, ossia le persone recentemente trovatesi in situazione di povertà (a causa del criteri riguardanti l’abitazione, possesso beni mobili e veicoli di recente acquisizione) sia coloro che si trovano in situazione di povertà assoluta (dovuto al criterio selettivo della perdita  recente del lavoro).
Leggi il comunicato stampa di Save the Children del 5 marzo 2014.
Leggi l’allegato: schema dello stato di attuazione della Social Card nei comuni italiani