Save the Children racconta le vite e le sfide dei giovani migranti durante l’emergenza sanitaria
Secondo i dati del Ministero dell’Interno, al 31 luglio di quest’anno i minorenni stranieri non accompagnati arrivati in Italia sono 1.441, mentre quelli presenti e censiti secondi i dati del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, al 30 giugno sono 5.016.
Lo scorso 18 giugno, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, Save the Children ha presentato il Rapporto “Superando le barriere. Percorsi di accoglienza e inclusione dei giovani migranti”.
Il Rapporto ha fotografato la situazione in cui vivono questi ragazzi a tre anni dall’adozione della Legge 47/2017, che per la prima volta ha disegnato un sistema di protezione e accoglienza specifico. Al contempo Save the Children si è proposto di raccontare le difficoltà che hanno dovuto affrontare questi ragazzi, e con cui continuano ad interfacciarsi, a causa dell’impatto dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19.
Save the Children ha analizzato le prassi attuative della Legge 47/2017 in 19 città italiane, da Catania a Bolzano. L’indagine ha mostrato una situazione in chiaroscuro, con significativi passi avanti, ma con numerosi nodi ancora da sciogliere e con prassi ancora troppo differenti nelle diverse città.
A fronte del ritardo nell’adozione dei decreti attuativi della Legge 47/2017, si segnalano positivamente gli stimoli dati dalla legge verso il rilascio del permesso di soggiorno per minore età, così come verso l’istituto della tutela volontaria. Piuttosto difformi appaiono invece le prassi riguardanti le procedure di accertamento dell’età, rispetto alle quali peraltro si attende l’adozione di un Protocollo multidisciplinare, e le misure di accompagnamento alla maggiore età, quali la conversione del permesso di soggiorno e il prosieguo amministrativo. Inoltre, non sempre è garantita l’iscrizione a scuola dei ragazzi e in diversi territori sono stati registrati casi in cui anche l’iscrizione al Servizio sanitario nazionale non viene assicurata prima del rilascio del permesso di soggiorno, come invece previsto dalla legge.
Se dunque la legge ha indubbiamente fatto compiere importanti passi avanti nella tutela dei diritti dei minorenni stranieri non accompagnati, molto resta ancora da fare per rendere questi diritti effettivamente assicurati su tutto il territorio nazionale.
L’emergenza sanitaria scoppiata lo scorso marzo e che ha messo in crisi l’intero Paese, è andata a incidere su questo scenario. Sebbene alcune disposizioni adottate dal Governo abbiano riguardato, direttamente o indirettamente, i minorenni stranieri non accompagnati, esse hanno mancato di prevedere indirizzi puntuali per garantire la loro protezione e il godimento dei loro diritti, fatti presenti in una lettera del Tavolo Minori Migranti, coordinato da Save the Children, e indirizzata alle istituzioni.
Sono mancate infatti:
- Stabilità dell’accoglienza, evitando trasferimenti non necessari
- Linee indirizzo chiare sugli spostamenti
- Indicazioni per i tutori volontari
- Rifornimento DPI per operatori e ragazzi
Per ascoltare come i ragazzi abbiano vissuto il lockdown, dal 28 maggio all’11 giugno Save the Children ha condotto una survey qualitativa coinvolgendo i ragazzi neomaggiorenni supportati presso i centri CivicoZero (Roma, Milano, Torino e Catania). L’impatto più significativo ha riguardato tutti i ragazzi neomaggiorenni che avevano intrapreso delle esperienze di formazione, tirocinio e lavoro, che sono state bruscamente interrotte a causa delle misure di contenimento.
Alla luce dei risultati emersi dal Rapporto di Save the Children, è necessario che le istituzioni provvedano a:
- emanare senza altro ritardo i decreti attuativi della Legge n. 47 del 2017 sulla protezione dei minori stranieri non accompagnati;
- adottare l’Accordo sul Protocollo multidisciplinare sulla determinazione dell’età dei minori stranieri non accompagnati;
- assicurare l’attuazione delle previsioni della Legge di Bilancio 2020 con riguardo all’esenzione del pagamento dal ticket per i minori privi di un supporto familiare;
- integrare i dati ufficiali degli arrivi, sia via mare che terra, con taglio socio-demo;
- assicurare che la sospensione del percorso di inclusione non incida negativamente sulla valutazione del percorso di integrazione necessario ai fini della conversione del permesso di soggiorno.
Per rimanere aggiornati sul tema minori stranieri non accompagnati iscriviti alla newsletter di Save the Children dedicata ai tutori volontari, a chi sta facendo il percorso per diventarlo o a chi è semplicemente interessato al tema. La newsletter è uno spazio per approfondimenti, per leggere le storie dei ragazzi, di chi è già tutore, per segnalare appuntamenti e per promuovere una rete di persone disponibili a costruire comunità accoglienti.
Leave A Comment