L’istituzione del nuovo Osservatorio per l’infanzia e l’adolescenza e le iniziative di Save the Children
Ricostituito dalla Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, lo scorso 8 aprile si è insediato il nuovo Osservatorio per l’infanzia e l’adolescenza, con la partecipazione telematica di tutti i componenti dell’organismo in rappresentanza di amministrazioni centrali, enti pubblici e territoriali, parti sociali e della società civile, tra cui Save the Children, ordini professionali ed esperti (il precedente era scaduto il 23 marzo, mentre l’attuale resterà in carica per tre anni, sino al 17 febbraio 2023).
L’Osservatorio nazionale è stato istituito dalla Legge 451/1997 ed è attualmente regolato dal DPR 103/ 2007. Tale organismo ha il compito di predisporre:
- il Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva;
- la Relazione Biennale sulla condizione dell’infanzia in Italia e sull’attuazione dei relativi diritti;
- lo schema del Rapporto del Governo all’ONU sull’applicazione della rispettiva Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del 1989.
Alla luce dell’emergenza sanitaria, la Ministra Bonetti aveva già lanciato il 27 marzo scorso il progetto #CiStoDentro sul sito del Dipartimento per le Politiche della Famiglia, uno spazio dedicato a tutti i bambini e i ragazzi che con le rispettive famiglie stanno vivendo un cambiamento radicale delle loro abitudini quotidiane. Ora, con l’insediamento del nuovo Osservatorio, la Ministra ha anche istituito un gruppo di lavoro cui è stato affidato il compito di valutare l’impatto dell’emergenza COVID-19 sui minorenni, onde individuare le misure necessarie al sostegno e al loro benessere materiale ed emotivo.
Nel corso della videoconferenza, tutti i partecipanti hanno sottolineato tanto la necessità di intervenire tempestivamente, quanto l’importanza di un lavoro di medio periodo, teso alla stesura del nuovo Piano d’azione in materia di infanzia e adolescenza.
Particolare attenzione è stata rivolta ai processi di impoverimento attualmente in atto e conseguenti all’emergenza sanitaria, che colpiscono in primo luogo i bambini e gli adolescenti.
Un alert lanciato anche da Save the Children. “Alla crisi sanitaria, che ha coinvolto centinaia di migliaia di persone contagiate, ricoverate, decedute e altre impegnate nelle professioni sanitarie, si è accompagnata una crisi sociale senza precedenti, che ha colpito tutta la popolazione, alle prese con la chiusura delle scuole, il distanziamento sociale e il quasi totale isolamento”.
Il 9 aprile l’Organizzazione ha lanciato il Secondo Rapporto Non da Soli, un’indagine che ha approfondito l’impatto dell’emergenza sanitaria e le conseguenze della quarantena sulla vita delle famiglie e dei loro figli. L’indagine ha visto il coinvolgimento di più di 300 famiglie beneficiarie dei progetti realizzati da Save the Chidren.
Preoccupanti i dati emersi dall’indagine:
- il 77,6% delle famiglie ha visto improvvisamente cambiare la propria disponibilità economica;
- il 73,8% ha perso il lavoro o ridotto drasticamente il proprio impegno retribuito;
- Il 63,9% ha dovuto ridurre la spesa per l’acquisto di beni alimentari a causa della riduzione delle entrate economiche e in una famiglia su due anche la spesa per l’acquisto o il pagamento di altri beni e servizi di prima necessità (affitto e utenze 35,9%, farmaci 30,8%, prodotti per l’infanzia 26,9%, materiale scolastico 3,8%, materiale per comunicare on-line 2,6%);
- 17,6% è andato in cassa integrazione;
- solo 1 famiglia su 10 ha in casa un tablet e 1 su 3 un computer.
In assenza di interventi immediati, rischia di ampliarsi il fenomeno della povertà assoluta, per cui il numero di bambini che versa in tale condizione potrebbe aumentare di un ulteriore milione, facendovi precipitare anche i minorenni in condizioni di povertà relativa, quelli definiti “appena poveri”.
Inoltre, la crisi sociale ed economica sta avendo risvolti significativa sul fronte educativo. La chiusura prolungata delle scuole sta colpendo molti bambini e adolescenti. Essi rischiano di rimanere isolati rispetto alla loro classe, soprattutto se non in possesso di competenze digitali adeguate al fine di utilizzare le piattaforme online. Inoltre, spesso, essi non sono raggiunti dalla didattica a distanza, tanto per mancanza di connessione nelle abitazioni, quanto per l’assenza di device adeguati, quali tablet e laptop. In definitiva, rischia di ampliarsi il fenomeno della povertà educativa.
Al fine di arginare gli effetti della crisi sociale, secondo Save the Children il reddito emergenza, chiesto a gran voce dal M5S e al quale sta lavorando il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, rappresenterebbe una risposta seria e concreta per tutte le famiglie in difficoltà
Inoltre, l’Organizzazione considera necessario avviare un Piano strategico per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che coinvolga istituzioni, scuole, famiglie, società civile e imprese. Il piano di dovrebbe sostanziare in svariate azioni, alcune urgenti, come la distribuzione tempestiva di laptop e tablet per gli studenti più emarginati, e altre a medio-lungo termine, come la conclusione di accodi di quartiere per la messa a disposizione di wi-fi in presidi pubblici. Allo stesso tempo, è stata anche avanzata la possibilità di attivare un bando straordinario di servizio civile che impegni i giovani in attività educative, ricreative e motorie. Questo servizio consentirebbe, da un lato, di ridurre il learning loss accumulato durante i mesi dell’emergenza e, dall’altro, di promuovere l’attivazione di tanti giovani usciti dal sistema dell’istruzione e ancora fuori dal mondo del lavoro.
Per questo motivo, dai giorni immediatamente successivi all’emergenza, Save the Children ha attivato il programma Non da Soli, in risposta all’emergenza sanitaria, sostenendo concretamente ad oggi oltre 22.000 persone tra bambini e adolescenti, famiglie vulnerabili e docenti, in rete con 41 associazioni partner, nelle aree più difficili e marginalizzate del Paese.
Per supportare l’intervento e dare sostegno materiale a tutte quelle famiglie che stanno vivendo in condizioni di maggiore disagio a causa dell’emergenza COVID-19, è stata lanciata l’iniziativa #piattodelcuore, una staffetta virtuale in cui tante celebrities si stanno mettendo in gioco sui social preparando il piatto preferito della propria infanzia.
E’ possibile dare il proprio contributo donando su: www.savethechildren.it
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