Save the Children presenta il Manifesto 10 in condotta per tutelare bambini, bambine e adolescenti nei luoghi che frequentano durante la loro vita di tutti i giorni.
A Roma, il 3 febbraio scorso, Save the Children ha presentato un Manifesto “10 in condotta!”: 10 azioni da compiere per proteggere i minori da abusi e maltrattamenti, dall’adozione di un codice di condotta alla formazione di tutto il personale che opera con i bambini, dalla individuazione di una figura che gestisca le segnalazioni alla informazione dei minori e delle famiglie.
Con questa iniziativa l’Organizzazione intende incentivare l’adozione di un sistema di tutela da parte di tutte le realtà che operano con i minori, dove, per sistema di tutela, si intende una rete di salvaguardia che protegge i minori aiutando gli adulti ad avere una condotta corretta e rispettosa e ad essere pronti a intervenire di fronte ad ogni segnale di rischio. Primo passo da compiere è l’adozione di una Child Safeguarding Policy che promuova un modello organizzativo di prevenzione e gestione di comportamenti scorretti da parte degli adulti di riferimento.
Dai dati emersi dall’indagine “Minori e percezione dei rischi” realizzata da Ipsos per Save the Children[1] è evidente che a un aumento della consapevolezza dei rischi (tra i rischi: contatti fisici e rapporti indesiderati pretesi o imposti dagli adulti, cyberstalking, la possibilità che i minori vengano criticati o ridicolizzati per il loro comportamento o aspetto fisico, che possano essere indotti ad assumere sostanze, o che possano ricevere promesse in cambio di qualcosa) non corrisponda ancora la messa in campo di misure in grado di proteggere concretamente i minori nei luoghi che normalmente frequentano.
Più di 1 genitore su 4 in Italia afferma che, negli spazi educativi informali o nei centri sportivi e ricreativi, i propri figli non abbiano mai ricevuto informazioni su cosa fare in caso di maltrattamenti, abusi o condotte inappropriate. Parimenti, all’asilo nido o a scuola, 1 genitore su 3 e 1 ragazzo su 5 sono convinti che non esistano regole chiare per tutelare i minori.
La scuola è ritenuta il luogo più insicuro per il 28% degli adulti e il 21% dei ragazzi/e, seguita dagli oratori (per 1 adulto su 4 e per 1 ragazzo/a su 5), la palestra, la piscina e altri centri sportivi (per il 23% degli adulti e il 22% dei ragazzi/e). Percepiti quali luoghi sicuri sono invece i gruppi scout (per l’88% degli adulti per il 93% dei ragazzi/e). Oltre il 50% degli adulti e dei ragazzi/e afferma che oratori, palestre e centri sportivi sono privi di regole e procedure in tema di tutela dei minori. Per quanto riguarda la scuola, 1 genitore su 3 è convinto che non sia dotata di un sistema specifico per proteggere gli studenti da comportamenti inappropriati degli adulti.
Non dimentichiamo tuttavia i luoghi digitali. La rete è infatti un luogo a rischio per l’85% degli adulti e il 74% dei ragazzi/e.
Evidente come non si sia ancora affermata a sufficienza la necessità di costruire una rete di prevenzione, individuando regole deontologiche chiare per tutti gli adulti di riferimento. Ed è proprio questa criticità che tenta di intercettare il Manifesto promosso da Save the Children.
Hanno già aderito al Manifesto “10 in condotta!” ACLI Milano, Associazione Civitas Solis, Associazione EaSlab Laboratorio di Ricerca e Sperimentazione sull’Educazione allo Sviluppo, Associazione Gianfrancesco Serio, Associazione Kreattiva, Associazione Mama Happy – Centro Servizi Famiglie Accoglienti, Associazione e Cooperativa Sociale Vides Main onlus, A.P.S. C.G.D. Napoli, Centro Tau, CIAI Centro Italiano Aiuti all’Infanzia, Cooperativa Sociale Antropos, Cooperativa Sociale E.D.I. Onlus, Cooperativa Sociale Equality, Cooperativa Itaca, Cooperativa Sociale Santi Pietro e Paolo, CSI Centro Sportivo Italiano, E.V.A. Società Cooperativa Sociale, Laboratorio Zen Insieme, Mitades APS, Oxfam, Pianoterra Onlus, UISP Unione Italiana Sport Per tutti.
[1] Sulla base di un campione di 1.172 adulti, metà uomini e metà donne, di cui il 57% con figli; e su un campione di 942 ragazzi, di cui il 48% maschi e il 52% femmine, di età compresa tra i 12 e i 18 anni.
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