In attesa della riforma della buona scuola ringraziamo tutti i ragazzi che hanno partecipato alla consultazione per la realizzazione di un posizionamento partecipato sulla riforma scolastica.
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Qui per leggere nostro posizionamento e anche quello delle altre organizzazioni e di altri ragazzi.
Il Governo sta formulando proposte per migliorare la scuola e ha chiesto le opinioni dei cittadini con il questionario La Buona Scuola.
Save the Children Italia ha raccolto i pensieri di ragazze e ragazzi e li ha presentati al Governo perché siano tenuti in considerazione in questo processo di riforma.
La consultazione si è svolta sia on line, sia attraverso incontri con i ragazzi e le ragazze coinvolti nei progetti di Save the Children.
Hanno risposto alla consultazione 323 studenti e studentesse.
È emersa una forte preoccupazione rispetto al futuro:
9 su 10 ritengono che una riforma della scuola debba affrontare in via prioritaria il tema del futuro per dare gli strumenti necessari per l’accesso al mondo del lavoro o per proseguire gli studi in modo adeguato.
Per questo motivo, ragazze e ragazzi chiedono di organizzare stage e tirocini, l’istituzione di sportelli di orientamento, un sostegno alla preparazione di curriculum e al riconoscimento delle proprie competenze.
Una buona scuola dovrebbe inoltre proteggerli meglio e di più dalle discriminazioni (80%), dovrebbe renderli maggiormente partecipi alle decisioni scolastiche (98%), dovrebbe essere finanziata e gestita dallo Stato (70%).
Cosa vogliono i ragazzi e le ragazze che abbiamo ascoltato?
Vogliamo spazi più allegri, meno grigi, più sicuri e puliti
Bisogna rendere le lezioni più coinvolgenti: discutere con gli studenti sulle idee e non
limitarsi ad uno sterile nozionismo
Se un prof ci mette passione l’alunno è più propenso a studiare e ad imparare
La mia buona scuola è un luogo con le porte sempre aperte
Nella mia scuola sono arrivati gli e reader, le LIM, i tablet, ma nulla viene mai utilizzato è uno spreco!
La scuola dovrebbe essere uno spazio dove nessuno viene preso in giro e nessuno si sente escluso perché diverso
Noi studenti passiamo la maggior parte delle nostre vite a scuola, dobbiamo avere più peso decisionale e interagire in modo costruttivo con le altre istituzioni della scuola
È inconcepibile e non accettabile che ci siano bambini e ragazzi che siano costretti ad abbandonare gli studi per motivi economici
I prof non hanno tempo di farci fare l’orientamento, mentre noi ne sentiamo la necessità, ci sentiamo spersi

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