Sarà in vigore da metà aprile 2014 il Terzo Protocollo opzionale alla Convenzione delle Nazioni Unite per i diritti dell’infanzia firmato a New York il 19 dicembre 2011.
Cosa cambia?
Gli stati che aderiscono al Terzo protocollo (vedi sotto) si obbligano a riconoscere il potere del Comitato per i diritti dell’infanzia a ricevere segnalazioni di cittadini e associazioni riguardo a violazioni della Convenzione da parte di stati membri. Il Comitato valuta le segnalazioni e
- verifica se c’è una violazione dei principi della Convenzione,
- nel frattempo, può chiedere allo stato di adottare misure temporanee per evitare danni alle persone (ad esempio, chiedendo allo stato di permettere a un figlio di vedere i genitori detenuti in condizioni adeguate);
- tratta con lo stato per interrompere la violazione e cerca un accordo tra le parti.
Cos’è il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia? Leggi tutto.
Lo stato ha l’obbligo di rispondere al Comitato e dare informazioni sulle azioni intraprese per interrompere la violazione e per seguire le raccomandazioni del Comitato. Dovrà inoltre di fornire ogni ulteriore informazione richiesta e, in particolare, di impegnarsi per prevenire lo sfruttamento e l’abuso di minori nel proprio territorio, secondo quanto previsto dall’articolo 44 della Convenzione.
Anche gli stati potranno denunciare al Comitato eventuali comportamenti di altri stati che violano la convenzione in casi concreti. Tuttavia, il Comitato potrà trattare questa segnalazione solo nei confronti di Stati che hanno accettato l’autorità del Comitato in questi casi.
Vista l’importanza della procedura di segnalazione internazionale per interrompere le violazioni ai danni dei minori, si è costituita una Coalizione internazionale per promuovere l’attuazione del Terzo Protocollo in tutti gli stati. Leggi tutto